Micrometro
II micrometro è un calibro ad alta precisione, con approssimazione tipica 1/100 di mm; è in grado di effettuare misure di esterni, interni e profondità, ma per ciascuna di tali misure esiste una forma specifica e anche nell’ambito della stessa tipologia ciascuno strumento ha un campo di misura limitato.
Il nome dello strumento deriva dal prefisso micro, normalmente utilizzato per indicare un sottomultiplo pari a un milionesimo.
Il principio di funzionamento è basato sull’avanzamento di una vite che spinge un cilindro mobile contro uno fisso, tra cui viene posto l’oggetto da misurare. Una scala graduata solidale alla vite è suddivisa in tacche, in modo che si possano apprezzare le frazioni di passo della vite stessa. Se per esempio la vite avanza di un millimetro ad ogni giro e la scala è suddivisa in cento parti, la precisione dello strumento sarà di un centesimo di millimetro. Una seconda scala solidale all’albero fisso rispetto alla vite consente di determinare i multipli di passo e quindi la misura macroscopica.
Sebbene il “calibro Palmer” è propriamente adatto a misure di “esterni”, esistono versioni di micrometri adatti per altre misure, come diametri interni e profondità di fori.
I comuni micrometri presentano campi di misura piuttosto corti (tipicamente 25 mm) e raramente grandi aperture (fino a 400 mm), ottenibili però solamente con particolari limitazioni (vedi sotto “generalità strutturali”).
Normalmente i micrometri montano una vite con passo di mezzo millimetro e la scala della bussola graduata in cinquanta parti, pertanto la risoluzione tipica della misura è 0,01 mm. Strutturando gli strumenti in maniera diversa, si possono raggiungere risoluzioni di 0,001 mm per strumenti meccanici e di 0,01-0,001 mm per strumenti elettronici.
Fonte Wikipedia
