Polimero

Un polimero (dal greco “che ha molte parti”) è una macromolecola, ovvero una molecola dall’elevato peso molecolare, costituita da un gran numero di gruppi molecolari (detti unità ripetitive) uguali o diversi (nei copolimeri), uniti “a catena” mediante la ripetizione dello stesso tipo di legame (covalente).

I termini “unità ripetitiva” e “monomero” non sono sinonimi: infatti un’unità ripetitiva è una parte di una molecola o macromolecola, mentre un monomero è una molecola composta da un’unica unità ripetitiva. Nel seguito, quando si parla di “monomeri” s’intendono dunque i reagenti da cui si forma il polimero attraverso la reazione dipolimerizzazione, mentre con il termine “unità ripetitive” si intendono i gruppi molecolari che assieme ai gruppi terminali costituiscono il polimero (che è il prodotto della reazione di polimerizzazione).

Per definire un polimero bisogna conoscere:

  • la natura dell’unità ripetente;
  • la natura dei gruppi terminali;
  • la presenza di ramificazioni e/o reticolazioni;
  • gli eventuali difetti nella sequenza strutturale che possono alterare le caratteristiche meccaniche del polimero.

Benché a rigore anche le macromolecole tipiche dei sistemi viventi (proteine, acidi nucleici, polisaccaridi) siano polimeri, nel campo della chimica industriale col termine “polimeri” s’intendono comunemente le macromolecole di origine sintetica:materie plastiche, gomme sintetiche e fibre tessili (ad esempio il nylon), ma anche polimeri sintetici biocompatibili largamente usati nelle industrie farmaceutiche, cosmetiche ed alimentari, tra cui i polietilenglicoli (PEG), i poliacrilati ed i poliamminoacidi sintetici.

I polimeri inorganici più importanti sono a base di silicio (silice colloidale, siliconi, polisilani).

I polimeri possono essere classificati in vari modi:

  • I polimeri prodotti da monomeri tutti uguali sono detti omopolimeri, mentre quelli prodotti da monomeri rappresentati da due o più specie chimiche differenti sono detti copolimeri.
  • A seconda della loro struttura, possono essere classificati in polimeri lineari, ramificati o reticolati.
  • In relazione alle loro proprietà dal punto di vista della deformazione, si differenziano in termoplastici, termoindurenti ed elastomeri.
  • Esistono polimeri naturali organici (ad esempio cellulosa e caucciù), polimeri artificiali, ossia ottenuti dalla modificazione di polimeri naturali (come l’acetato di cellulosa) e polimeri sintetici, ossia polimerizzati artificialmente (ad esempio PVC ePET).
  • A seconda del tipo di processo di polimerizzazione da cui sono prodotti si distinguono in “polimeri di addizione” e “polimeri di condensazione”.
  • In relazione all’omogeneità del peso molecolare si possono distinguere i polimeri omogenei da quelli eterogenei opolidispersi, con quest’ultimi caratterizzati da alta variabilità del peso molecolare medio.

Fonte Wikipedia